Non se ne parla molto ma il prossimo 5 Ottobre ricorre il centenario della scoperta che più di ogni altra ha letteralmente espanso la nostra percezione dell’Universo. Nella notte tra il 5 e il 6 Ottobre 1923, Edwin Hubble raccoglieva, con il telescopio Hooker da 100 pollici di Mount Wilson, la lastra della stella V1 in Andromeda. Quella che all’inizio appariva come una nova all’interno della “nebulosa” M31, risultò fin dalle prime lastre essere invece una Cefeide. Ma la sorpresa straordinaria avvenne quando Hubble applicò alle proprie misure di fotometria la relazione scoperta alcuni anni prima da Henrietta Swan Leavitt tra periodo e magnitudine assoluta delle Cefeidi. In base al valore di magnitudine assoluta, la stella doveva trovarsi a milioni di anni Luce di distanza, ben oltre i confini osservati della Via Lattea!

Il telescopio Hooker di Mount Wilson (fonte: Wikipedia)

Nei mesi successivi Hubble aggiunse misure e riscontri che gli permisero di dimostrare che M31 non era una nebulosa e nemmeno un oggetto interno alla Via Lattea ma un altro enorme agglomerato di stelle. Un’altra galassia appunto.

La lastra originale di Hubble è ancora osservabile in digitale negli archivi online dei Carnegie Obsevatories, catalogata come H335H (lastra Hooker 335 di Hubble) con la stella evidenziata, l’annotazione a mano della data 6 Ottobre 1923 e la scritta VAR! cioè variabile. Segno che Hubble intuì immediatamente che aveva trovato qualcosa di molto importante.

L’evoluzione degli strumenti e dei sensori digitali degli ultimi 20 anni è stata talmente rapida che oggi anche una semplice macchina fotografica, con un treppiedi e magari un piccolo astroinseguitore, può raccogliere un’immagine di qualità simile a quella raccolta un secolo fa da Hubble con uno specchio di ben 2 metri e mezzo di diametro. Allo stesso modo, la nostra conoscenza scientifica dell’Universo si è espansa in direzioni che probabilmente Hubble non poteva nemmeno immaginare quella notte, e generazioni di astrofili visualisti trascorrono le migliori notti di primavera osservando con i propri Dobson e SC decine o centinaia di galassie molto più lontane di Andromeda.

La Cefeide V1 in Andromeda fotografata dal telescopio spaziale Hubble (fonte: NASA, ESA, and the Hubble Heritage Team (STScI/AURA)

Anche la saga cinematografica di Star Wars ha seguito – chissà se è casuale – una simile evoluzione, dal momento che a fine Settembre 2023 per la prima volta in oltre quarant’anni, le sue avventure si sposteranno in una galassia diversa: avverrà all’interno della mini-serie Ahsoka, interpretata da Rosario Dawson e scritta da Dave Filoni.

La notte del 5 Ottobre 2023 ci sarà solo una breve finestra per osservare M31 dopo il tramonto e prima del sorgere della Luna. Ma ad Hubble servirono alcuni mesi per completare e confermare la propria scoperta, che fu pubblicata solo nel 1924 e anche noi abbiamo una stagione intera davanti, per puntare qualche volta i nostri strumenti sulla galassia di Andromeda e ricordare quella notte di 100 anni fa.

 

Henrietta Swan Leavitt ed Edwin P. Hubble (fonte: Wikipedia)