Teresa Molinaro ci manda questo bellissimo scatto, che diventa a tutti gli effetti l’OPOD odierno!
Quando la luce di un astro attraversa i ghiacci e le gocce d’acqua nelle nubi sottili, si possono creare variopinte colorazioni sulle nubi in forme raccolte come le corone, oppure dispersive come le iridescenze. I colori dipendono dalla diffrazione della luce causata da piccolissime particelle che sono poco più grandi della lunghezza d’onda della luce. L’esatto angolo tra cui varia il massimo ed il minimo dell’intensità luminosa dipende sia dalla grandezza della particella atmosferica, sia dalla lunghezza d’onda. La forma della particella non è determinante nel processo diffrattivo, ma è importante che la nube contenga sia cristalli di ghiaccio, sia gocce d’acqua. Per esempio se tutte le particelle avessero la stessa forma, l’angolo di diffrazione dipenderebbe solo dalla lunghezza d’onda della luce e questa sarebbe scissa in anelli. Questi anelli sarebbero visti come corone intorno alla Luna o al Sole o, in rari casi, ad un astro con magnitudine apparente negativa (Giove, Venere, Sirio…). Se le dimensioni delle gocce e dei ghiacci sono simili allora si formano le corone tonde, altrimenti la corona appare sfilacciata oppure la luce genera solo le iridescenze.
Rubrica curata da Marco Meniero e Marcella Botti per conto del #GrAG
Per approfondire i testi sulle fotometeore:
https://www.meniero.it/blog-ultimo-articolo/post/218498/testi-consigliati-sulle-fotometeore
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