L’OPOD di oggi vede protagonista un Alone Lunare, di Fabio Di Stefano
La luce del Sole o della Luna può essere rifratta e formare i fenomeni alonari quando passa attraverso i cristalli di ghiaccio esagonali dei cirri posti tra sette e dodici chilometri di altezza. Gli aloni si differenziano fra loro in base all’elevazione della fonte luminosa ed in base alla forma ed al movimento dei cristalli di ghiaccio che possono essere piatti od allungati. L’estensione dell’alone dipende da come viene rifratta la luce che attraversa i cristalli di ghiacci e da come sono orientati quest’ultimi. La direzione di rifrazione non è casuale, ad esempio: i ghiacci esagonali orientati orizzontalmente hanno un angolo di rifrazione di 22 gradi tra la direzione di ingresso della luce e di uscita. Generalmente i due angoli di ingresso ed uscita sono simmetrici tra di loro. Esistono forme alonari meno conosciute e caratterizzate da angoli diversi. Durante la stagione invernale gli aloni si possono formare anche nelle nebbie e nelle basse nubi se esse contengono gocce miste a ghiacci con forme più complesse dell’esagono. In questo caso le forme sono più variegate e diverse dal cerchio.
Per approfondire il tema della formazione degli Aloni e Pareli consigliamo di leggere l’articolo:
https://www.meniero.it/blog-ultimo-articolo/post/169071/aloni-pareli-e-fenomeni-rari
Dati di scatto: 21 gennaio 2019
Canon EOS M6, obiettivo Canon EF-M 15-45mm @15mm, 0,6″ di esposizione a 1600 Iso
Rubrica curata da Marco Meniero e Marcella Botti per conto del #GrAG
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