A circa 600 anni luce dalla Terra, una stella molto più grande del nostro Sole sta attraversando le ultime fasi della sua esistenza; si tratta di Betelgeuse, una supergigante rossa appartenente alla Costellazione di Orione, ben visibile ad occhio nudo durante le fredde sere invernali.

Betelgeuse ha un raggio circa 1000 volte quello del nostro Sole, (posta al centro del sistema solare raggiungerebbe quasi l’orbita di Saturno) e una massa maggiore di circa 15 volte quella della nostra stella, e si appresta ormai al termine del suo ciclo vitale.

L’immagine di copertina mostra la stella Betelgeuse, vista dal telescopio radar ALMA (Atacama Large Millimeter/submillimeter Array). Che  ha osservato la superficie della stella producendo l’immagine a più alta risoluzione di Betelgeuse mai ottenuta.
L’immagine sopra evidenzia le dimensioni della stella rispetto al nostro sistema solare. Credit:ALMA (ESO/NAOJ/NRAO)/E. O’Gorman/P. Kervella

 

Quando avrà esaurito il suo combustibile nucleare e la pressione di radiazione non sarà più in grado di bilanciare la forza di gravità, Betelgeuse uscirà di scena in grande stile, disintegrandosi in una supernova; Il materiale della stella verrà espulso ad una velocità di circa 30.000 km al secondo, generando un’enorme quantità di energia e di radiazioni che, per brevi periodi, potrà arrivare a superare quella di una galassia intera.

La stella sarà visibile in pieno giorno per qualche settimana o mese, per poi svanire per sempre; resterà una nebulosa e una piccolissima stella di neutroni della forma simile a quella della nebulosa Granchio (Messier 1) residuo della Supernova esplosa nel 1054.

La nebulosa M1, resto della supernova 1054 fotografata dal nostro socio Paolo De Salvatore

 

In questi giorni numerosi articoli sono apparsi in merito alla possibilità che l’esplosione di Betelgeuse possa avvenire presto, molto presto, a causa di un particolare minimo della sua luminosità; Betelgeuse è una stella variabile semiregolare, la cui luminosità cambia nel corso del tempo, a volte anche in maniera molto marcata. Queste variazioni di luminosità sono dovute all’instabilità della stella ormai giunta nella fase finale del suo ciclo vitale; contraendosi ed espandendosi la stella varia sia la propria luminosità che il suo raggio, che può arrivare fino a mille volte quello del nostro Sole.

Secondo  le misurazioni recenti la stella stà attraversando un minimo di luminosità mai registrato prima e questo ha fatto supporre che possa essere molto molto vicina alla fine della sua esistenza. Normalmente ha magnitudine 0,6 mentre in questi giorni ha raggiunto un minimo di luminosità con una magnitudine di 1.5.

Sul punto è opportuno precisare che vi è accordo nella comunità scientifica sulla massima aspettativa di vita della stella, ritenuta inferiore a un milione di anni, e addirittura uno studio stima che la sua vita residua sia di soli 100.000 anni circa. Di conseguenza, il rapporto di un improvviso calo di luminosità, ha messo in allarme la comunità scientifica e soprattutto quella degli astrofili.

Tuttavia, gli studiosi hanno ipotizzato due spiegazioni del fenomeno, entrambe ritenute più realistiche della possibilità che lo stesso sia l’immediato preludio all’esplosione della stella.

Il super minimo di luminosità di Betelgeuse, mai registrato prima, potrebbe essere semplicemnte dovuto al fatto che la stella varia su più cicli e quando i minimi di ciascun ciclo si sovrappongono, la stella appare particolarmente debole, tornando alla sua “ordinaria” luminosità poco dopo. Ciò potrebbe spiegare l’attuale “superminimo”.

In alternativa, è stato ipotizzato che con un vento stellare normalmente un milione di volte quello del Sole, Betelgeuse potrebbe aver espulso più polvere del solito, polvere che ora la oscura  abbastanza da causare l’abbassamento della sua luminosità misurato in questi mesi.
Usando il Very Large Telescope di ESO, gli astronomi hanno scoperto un vasto pennacchio di gas grande quasi come il nostro sistema solare. Gli astronomi hanno anche trovato una gigantesca bolla sulla superficie di Betelgeuse. Queste caratteristiche aiutano a spiegare come mai la stella perda così tanto gas e polvere a un ritmo eccezionale.

 

Credit:ESO VLT and P. Kervella

Chiaramente l’ipotesi piu accattivante ed eccitante, ma come visto anche anche quella meno probabile, è quella che Betelgeuse sia esplosa circa 600 anni fa e a breve i bagliori di quella esplosione giungeranno finalmente a noi!
Bisogna dire che in una galassia delle dimensioni della Via Lattea normalmente c’è una supernova ogni 100 anni, eppure, dall’invenzione del telescopio ad oggi nessuna supernova è stata osservata nella nostra Via Lattea; l’ultima si è verificata nel 1604 e fu osservata proprio da Galileo Galilei e Keplero, contribuendo a infiammare il dibattito sulla validità della teoria copernicana. L’unica supernova visibile ad occhio nudo da allora si è verificata 32 anni fa nella Grande Nube di  Magellano, una galassia satellite della Via Lattea, distante quindi cento volte più di Betelgeuse.