Con la stagione estiva aumentano le serate passate ad osservare e fotografare i tramonti e con esse aumentano anche le richieste di consigli su come riprendere il Raggio Verde. Con questo OPOD di Paolo Volpini ne approfittiamo per suggerire qualche consiglio pratico:

Le condizioni necessarie per la fotografia sono la trasparenza dell’aria e la scelta di un ottimo sito d’osservazione. Quest’ultimo deve essere tale da permettere la libera visione dell’orizzonte.

Per determinare il giusto tempo d’esposizione consiglio di applicare la nota formula:

T = [ (f/) x (f/) ] : [ iso x B ]

Dove T è il tempo d’esposizione espresso in secondi, (f/) è il diaframma dell’ottica usata, iso è la sensibilità del sensore e B indica la luminosità del soggetto fotografato. B costituisce la quantità di luce unitaria del raggio verde che arriva sul sensore ed è espresso in magnitudine per arc secondo al quadrato (da Astronomical Almanac), oppure in candele per piedi al quadrato (da Kingslake, Optical System Design).

Il principale problema è la determinazione di “B”. Dopo aver effettuato molte prove, credo che il valore corretto sia compreso fra “360” e “700”. Tuttavia, se si volesse fotografare il raggio da siti lontani dal mare, l’esperienza empirica dimostra che il valore di “B” si dimezza. Tutti i tempi d’esposizione calcolati con i valori intermedi vanno comunque bene, tuttavia il fotografo deve saper intuirlo.

Credits: Paolo Volpini , Associazione Astrofili di Piombino (LI), loc. Punta Falcone, 22/06/2021. Tele: Samyang da 500 mm. , 200 ISO, 1/400 sec. , Canon EOS 750D.

La rubrica #OPOD è redatta da Marco Meniero per conto del #GrAG

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