Il 2 aprile è la Giornata Mondiale della Consapevolezza dell’Autismo (WAAD, World Autism Awareness Day) istituita nel 2007 dall’Assemblea Generale dell’ONU. La ricorrenza richiama l’attenzione di tutti sui diritti delle persone nello spettro autistico. Noi dedichiamo questo OPOD GrAG ad un bravissimo astrofilo nello spettro dell’autismo, si chiama Alessio Ursino ed è l’autore della foto che proponiamo.
L’immagine mostra una corona atmosferica formata dalla luce del Sole durante l’eclissi del 29 Marzo 2025.
Definizione di Corona (World Meteorological Organization): one or more sequences (seldom more than three) of small-diameter coloured rings centred on the Sun or Moon.
Quando la luce di un astro attraversa i ghiacci e le gocce d’acqua nelle nubi sottili, si possono creare variopinte colorazioni sulle nubi in forme raccolte come le corone, oppure dispersive come le iridescenze.
I colori dipendono dalla diffrazione della luce causata da piccolissime particelle che sono poco più grandi della lunghezza d’onda della luce. L’esatto angolo tra cui varia il massimo ed il minimo dell’intensità luminosa dipende sia dalla grandezza della particella atmosferica, sia dalla lunghezza d’onda. La forma della particella non è determinante nel processo diffrattivo, ma è importante che la nube contenga sia cristalli di ghiaccio, sia gocce d’acqua. Per esempio se tutte le particelle avessero la stessa forma, l’angolo di diffrazione dipenderebbe solo dalla lunghezza d’onda della luce e questa sarebbe scissa in anelli. Questi anelli sarebbero visti come corone intorno alla Luna o al Sole o, in rari casi, ad un astro con magnitudine apparente negativa (Giove, Venere, Sirio…). Se le dimensioni delle gocce e dei ghiacci sono simili allora si formano le corone tonde, altrimenti la corona appare sfilacciata oppure la luce genera solo le iridescenze.
Le corone sono costituite da una serie di cerchi colorati sovrapposti fra loro o disgiunti, con raggio variabile da alcuni primi d’arco a circa 10°/13°, mentre le iridescenze appaiono sfilacciate oppure lineari sui bordi netti delle nubi più spesse. In questi casi il fenomeno può essere visto fino a 45°da Sole.
Camera di ripresa: Nikon Coolpix P950. Sito di ripresa: Cavenago di Brianza (Mi)
Rubrica curata da Marco Meniero e Marcella Botti per conto del #GrAG APS
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