Domenica 26 settembre ore 10:00, in occasione delle Giornate Europee del Patrimonio, presso la Necropoli dei Monterozzi, avranno luogo le osservazioni astronomiche “Etrusca disciplina: il ciclo solare” in collaborazione con il Gruppo Astrofili Galileo Galilei (max 30 partecipanti).
L’aruspicina era l’arte divinatoria di origine etrusca che consisteva nell’esame delle interiora di animali sacrificati per trarne segni divini e norme di condotta. Insegnata secondo la tradizione da Tagete, l’arte aruspicina si basava sulla determinazione del templum, cioè lo spazio sacro su cui si proiettava la suddivisione della volta celeste. Questa si ipotizzava attraversata da due rette perpendicolari: cardo (direzione nord-sud) e decumano (direzione est-ovest). Partendo dalla linea del decumano e andando verso est si delimitava la pars familiaris (dove risiedevano gli dei benevoli, fra cui Tinia e sua moglie Uni), mentre verso ovest la pars hostilis (dove risiedevano gli dei ostili ovvero gli dei dell’oltretomba).
Prendendo invece la linea del cardo e andando verso sud si delimitava la pars antica, mentre verso nord la pars postica. L’intersezione delle due rette (cardo e decumano) ripartivano la volta celeste in quattro quadranti, ognuno dei quali era a sua volta suddiviso in quattro parti. Il cielo era così composto da 16 settori in tutto, ognuno dei quali costituiva la sede di una divinità diversa.
La ripartizione della volta celeste si rifletteva anche su singoli elementi, viventi e non viventi, della Terra, fra cui il fegato e le viscere degli animali. Gli aruspici predicevano il destino studiando attentamente le interiora degli animali sacrificati: se osservavano segni particolari come cicatrici o altre anomalie, confrontavano il fegato con un modello bronzeo (famoso è il fegato di Piacenza, modello in bronzo risalente al I sec. a.C. riportante le ripartizioni e i nomi degli dei) per capire a quale settore del cielo corrispondeva e, quindi, quale divinità aveva mandato quel segno (se era di buon auspicio o meno), per poi cercare di capirne il significato.
Per le osservazioni astronomiche sono previsti un massimo di 30 partecipanti muniti di Green Pass. Per i musei, i parchi archeologici e le necropoli il biglietto d’ingresso è a carico del visitatore. Per la prenotazione e per avere maggiori informazioni è possibile contattare l’Ufficio InfoPoint di Tarquinia ai seguenti recapiti:
Tel: 0766 849282
Mail: info.turismo@tarquinia.net
Luogo di appuntamento: biglietteria della Necropoli.
Le Osservazioni astronomiche fanno parte del progetto “EtruSCO”, destinato alla valorizzazione e promozione culturale del sito UNESCO di Tarquinia e Cerveteri, promosso dalla Società Tarquiniense d’Arte e Storia, con il Comune di Tarquinia, in collaborazione con il Gruppo Astrofili Galileo Galilei, il gruppo Archeologico del Territorio Cerite e l’Associazione ArcheologicaMente onlus, con il contributo economico della Regione Lazio, sotto l’egida del Ministero della Cultura, della Direzione Regionale Musei Lazio e della Soprintendenza Archeologia Belle Arte e Paesaggio per la Provincia di Viterbo e l’Etruria Meridionale.
Si ricorda che verranno messe in atto tutte le direttive volte al contrasto e al contenimento della diffusione del virus Covid-19