Domanda ricorrente nelle serate pubbliche di osservazione, spesso rivolta con toni ironici ma altre volte con genuina curiosità. La risposta è ovviamente NO e non solo per il fatto che dopo 50 anni di permanenza sulla superficie lunare la bandiera (o meglio, le bandiere, dal momento che ne sono state collocate diverse nel corso delle missioni Apollo) si sarà ormai sbiadita, completamente bianca, a causa delle radiazioni cosmiche e del vento solare.
Il motivo principale è legato alle leggi dell’ottica e alla fisica della luce e la spiegazione, puramente matematica, implica l’utilizzo di formule non particolarmente seducenti che, per quanto utili al nostro caso, non affronteremo in questo articolo ma le rendiamo disponibili in questo documento.
Innanzitutto consideriamo cosa succede con i nostri occhi e ricordiamo che in astronomia si usa il cosiddetto diametro angolare per indicare le dimensioni apparenti degli oggetti sulla sfera celeste. Consideriamo per esempio il Sole (mai osservare il Sole senza le apposite protezioni!) che ha un diametro di circa 1,390 milioni di chilometri e si trova a una distanza media di circa 149,6 milioni di chilometri. Utilizzando la prima formuletta per determinare il diametro angolare, esce come risultato 0,53° ossia poco più di un angolo di mezzo grado. Andiamo a guardare la Luna e applichiamo la stessa formula: con un diametro di poco superiore a 3.400 km e una distanza media di 386.000 km, il diametro angolare del nostro satellite è di 0,51°, anche in questo caso di poco superiore a mezzo grado, come il Sole (tra l’altro è questo uno dei motivi per cui avvengono le eclissi di Sole!). Teniamo in riferimento questo valore di mezzo grado quale dimensione della Luna piena in cielo.
È il turno della bandiera americana. Per le missioni Apollo vennero approntate bandiere larghe 1,52 metri e alte 90 centimetri. Usando la stessa formula di prima, si ottiene come risultato un numero così piccolo che si stenta a leggere, uno zero virgola seguito da tanti altri zeri… A cosa equivale, in termini più prontamente comprensibili? Alla dimensione apparente che avrebbe un chicco di riso visto dalla distanza di 505 chilometri! Niente da fare con i nostri occhi… proviamo con il telescopio.
Parlando di specchi e lenti presenti negli strumenti dobbiamo innanzitutto considerare un altro paio di formule matematiche per determinare la cosiddetta risoluzione angolare e il potere risolvente lineare. Di che si tratta? Nel primo caso è la minima misura angolare che un sistema ottico riesce, almeno in teoria, a evidenziare (in termini tecnici, a risolvere); l’altra definizione riguarda invece la minima distanza tra due dettagli che possono essere apprezzati dalle ottiche poste a una data distanza da essi. Senza addentrarci nella natura della luce, possiamo semplificare considerando la capacità di un sistema ottico di separare le onde luminose provenienti dall’oggetto che stiamo osservando ed essenzialmente dipende dal DIAMETRO della lente o dello specchio dello strumento.
Traducendo tutto ciò in fatti pratici, vediamo cosa è in grado di fare un telescopio Newton da 200mm: la risoluzione angolare risulta essere di 0,7 secondi d’arco. Che significa? Un angolo minimo 3 milioni di volte superiore a quello della bandiera americana sulla Luna, troppo grande per riuscire a vederla… In più andrebbe considerata la qualità dell’ottica e l’atmosfera terrestre che peggiora le prestazioni teoriche del telescopio.
Proviamo allora ad andare in orbita con uno strumento decisamente migliore, per esempio l’Hubble Space Telescope! Il diametro dello specchio attraverso il quale ci regala spettacolari immagini dello spazio profondo è di 2,4 metri, la risoluzione angolare risulta però essere ancora più di 250 mila volte superiore a quella necessaria per scorgere la bandiera… Se provassimo a utilizzare la formula per il potere risolvente lineare, del resto, si avrebbero valori teorici di 1,2 chilometri e 107 metri come distanza minima di due oggetti distinguibili sulla Luna, rispettivamente con il nostro Newton da 200mm e l’Hubble Space Telescope (la bandiera americana, ricordiamo, è larga solo 1,52 metri; una bandiera larga invece – pessimisticamente parlando – 2 chilometri la si potrebbe dunque scorgere con un telescopio amatoriale!)
Ma allora, quanto grande dovrebbe essere un eccellente telescopio posto in orbita intorno alla Terra, così da evitare le turbolenze dell’atmosfera, per poter distinguere chiaramente la bandiera sulla Luna? Formula inversa di quella usata poc’anzi, il risultato non è confortante: occorre uno specchio da 170 metri! E il telescopio spaziale dovrebbe essere lungo più di 900 metri…
Abbiamo dunque appurato che non è possibile puntare un telescopio, per quanto grande, verso la Luna per vedere la bandiera americana. Conviene utilizzare le nozioni teoriche e le relative formule matematiche qui utilizzate per puntare i nostri strumenti su altri oggetti del Cosmo e apprezzarne le meraviglie. Tuttavia ricordiamo che le sonde Lunar Reconnaissance Orbiter e la giapponese SELENE, in orbita intorno alla Luna, sono riuscite a fotografare distintamente i siti dei passati allunaggi con evidenza del materiale lasciato lì durante le missioni Apollo.