Oggi vogliamo parlarvi di uno scienziato poco conosciuto al grande pubblico ma di grande intelletto. Il suo nome è Georgij Antonovič Gamow, poi cambiato in George Gamow, nato a Odessa (oggi Ucraina, ma Russia a quel tempo) il 4 marzo 1904 – morto a Boulder (Colorado USA) il 19 agosto 1968. E’ stato un fisico, cosmologo e divulgatore scientifico naturalizzato statunitense.

Figlio d’insegnanti, fu il papà, Anton Gamow, a indirizzarlo verso gli studi scientifici quando, in età adolescenziale, dopo che venne a mancare la madre, gli regalò un piccolo telescopio.

Frequentò quindi l’Università Novorossia di Odessa, poi, dal 1923, si trasferì all’Università di Leningrado sotto la guida di Alexander Friedmann (San Pietroburgo 16/07/1888 – Pietrogrado 16/09/1925) cosmologo e matematico che sviluppò le equazioni di campo della Relatività Generale di Einstein. Nel 1925, quando Friedmann muore, Gamow abbandona la cosmologia per dedicarsi alla meccanica quantistica, materia della sua tesi di laurea nel 1928.

Successivamente si recò a Gottinga da Max Born, fisico tedesco naturalizzato britannico, premio Nobel per la fisica nel 1954, poi a Copenhagen da Niels Bohr, anche lui premio Nobel per la fisica nel 1922 e infine a Cambridge da Ernest Rutherford, fisico e chimico neozelandese, naturalizzato britannico, precursore della teoria orbitale dell’atomo e premio Nobel per la chimica nel 1908. Qui lavorò all’applicazione della meccanica quantistica ai nuclei degli atomi. Ciò gli permise di giungere alla spiegazione teorica del decadimento α mediante quello che sarà chiamato “effetto tunnel”.

Propose inoltre un modello di nucleo fluido cosiddetto “a goccia” e tentò il calcolo delle trasformazioni termonucleari di fusione all’interno delle stelle. La teoria, applicata originariamente al Sole, permetterà poi di sviluppare le bombe termonucleari e le reazioni di fusione controllata.

A soli 24 anni, ritornato in patria, fu riconosciuto esperto indiscusso di meccanica quantistica e pertanto divenne professore all’università di Leningrado.

Nel 1933, in occasione della nomina a delegato per la fisica sovietica al Congresso Solvay di Bruxelles, approfittando dell’occasione, insieme alla giovane moglie Lyubov Vokhminzeva sposata nel 1931, anche lei fisico e spacciata come sua assistente, emigrò all’estero.

Trascorse un anno in Europa, spostandosi tra Parigi e Londra per poi accettare l’invito della George Washington University di Washington e fu naturalizzato americano nel 1940. In questi anni, nel 1934 nasce il figlio Rustem Igor, divenuto in seguito professore di microbiologia all’Università del Colorado e inventore. Ricordiamo tra le sue invenzioni più note, oltre all’apparato respiratorio subacqueo, la “Borsa Gamow”, una sacca gonfiabile iperbarica, abbastanza grande da accogliere una persona al suo interno.

Qui George Gamow conobbe Edward Teller, considerato il padre della bomba all’idrogeno, ungherese di nascita naturalizzato statunitense, col quale collaborò alla teoria del decadimento β. Lavorò inoltre alla struttura delle stelle giganti rosse e sviluppò la teoria dell’origine degli elementi chimici.

Gamow approderà poi a Los Amalos nel 1948, a guerra terminata. In quello stesso anno propose la sua teoria più famosa, quella del Big Bang. Gamow partì dall’idea del suo vecchio maestro Friedmann di un universo in espansione, arricchita però da felici intuizioni di fisica nucleare. Uno dei grandi successi della sua teoria è stata la previsione dell’esistenza della radiazione di fondo cosmica, poi effettivamente scoperta nel 1965 da Penzias e Wilson.

Dal 1954, approfondendo la struttura del DNA, propose una teoria sull’organizzazione dell’informazione genetica per creare la sequenza dei 20 amminoacidi che formano le proteine (codice genetico).

Fondò successivamente l’RNA Tie Club, un gruppo di venti scienziati, uno per ogni amminoacido, che si dedicarono allo studio del problema della codifica del patrimonio genetico.

Nel 1956 si trasferì all’Università del Colorado a Boulder e, dopo il divorzio dalla precedente moglie, si risposò con Barbara Perkins.

Nello stesso anno gli fu conferito il premio Kalinga dall’UNESCO per il suo sforzo teso a diffondere e divulgare la scienza e, con l’occasione, il dipartimento di fisica, dell’università del Colorado, gli dedicò un’edificio.

I suoi contributi, che hanno spaziato dalla meccanica quantistica alla fisica nucleare, passando per la biologia e la genetica, gli hanno assicurato un posto di rilievo tra gli scienziati del Novecento.

A lui fu dedicato il cratere Gamow sulla Luna, molto vasto e situato nell’emisfero settentrionale della parte nascosta, e l’asteroide 8816 Gamow scoperto nel 1984.

Nella speranza di aver degnamente contribuito alla rubrica “Pillole di astronomia” tengo a ringraziare il socio Gianfranco Gentili e i curatori del sito GrAG per il loro supporto.

Y.V.