Il telescopio dobsoniano, o più semplicemente dobson, è sicuramente la configurazione ottica e meccanica più usata dagli astrofili visualisti; l’estrema semplicità di utilizzo e il basso rapporto diametro/costo lo portano ad essere lo strumento più commercializzato nell’ambito amatoriale.

Il principio ottico del dobson è lo stesso di quello citato per il “riflettore” ed è composto da pochissimi pezzi, quindi estremamente “veloce” per il montaggio/smontaggio.

Lo strumento è composto da un “tubo” metallico che funge anche da lunghezza focale, che può essere, o monolitico, cioè composto da un’unica struttura fissa o truss, quindi il tubo può essere “collassabile” (o chiuso in parte su se stesso per semplificare e migliorare la trasportabilità soprattutto su strumenti di diametro e lunghezza focale importanti), e da una base dove va collocato il tubo ottico, per i movimenti.

 

sopra: Dobson monolitico / truss / smontabile

Il dobson è quanto di più semplice possa chiedere l’astrofilo neofita, il tubo si muove nei movimenti alto/basso – destra/sinistra*, facile ed intuitivo senza necessità di stazionare alla polare o altri parametri che verrebbero chiesti in altri tipi di montatura (coordinate geografiche, data e ora nelle montature computerizzate).

Data l’estrema semplicità nella concezione dello strumento, si può investire l’eventuale budget a disposizione per l’acquisto, solo ed esclusivamente sul diametro degli specchi che, ricordiamo, è il parametro fondamentale da considerare per l’acquisto di un telescopio.

PRO:

  • rapporto diametro/costi altamente vantaggioso: la possibilità, con un budget non eccessivo, di dotarsi di diametri “interessanti” anche per i neofiti
  • estrema semplicità di utilizzo
  • rapporto focale generalmente basso (f/5)

CONTRO:

  • pesi ed ingombri non indifferenti anche con strumenti “truss”
  • tempo per acclimatare gli specchi (soprattutto per diametri generosi, da 10” ai 16”)
  • collimazione degli specchi da fare praticamente ogni serata osservativa e, delle volte anche più di una volta a sera

* Da ricordare che in quasi tutte le configurazioni ottiche dei telescopi le immagini vengono “specchiate”, muovendo lo strumento in alto le immagini andranno in basso, e muovendo lo strumento a sinistra si vedranno le immagini andare a destra!