Lo Schmidt Cassegrain (SC) è un telescopio catadiottrico, il cui schema utilizza uno specchio primario sferico e una lastra corretrice per correggere l’aberrazione sferica.
In questa configurazione lo specchio secondario convesso agisce da spianatore di campo e riflette l’immagine verso il piano focale finale attraverso un foro presente nello specchio primario; il tubo (OTA), per questo motivo, risulta chiuso a differenza dei telescopi riflettori.
Il grande pregio dei telescopi SC è che coniugano il forte potere di ingrandimento, dovuto alla lunghissima focale, alla grande compattezza del tubo ottico.
Probabilmente uno dei telescopi più usati dagli astrofili è proprio il C8, uno SC che coniuga una generosa apertura (diametro) di 203mm , ad una lunga focale generalmente 2033mm, che lo rendo uno strumento adatto ad un uso “tutto fare”.
L’apertura “generosa” lo rende abbastanza versatile per il deep-sky, mentre la lunga focale con il grande potere di ingrandimento lo rende appropriato anche per osservazioni planetarie.
Proprio per questa sua versatilità è un telescopio molto usato sia dagli astrofili “visualisti” che da gli astrofotografi.
L’unica nota a sfavore, essendo lo SC un telescopio con tubo chiuso, sono i tempi di acclimatamento dello strumento, dato che l’aria presente all’interno del tubo deve equipararsi termicamente con l’esterno, cosa non da sottovalutare per avere uno strumento senza cadute prestazionali sia a livello visivo che fotografico.
Generalmente, per un C8 ci vuole circa 1h per essere operativi, in strumenti di diametro superiore ( c11-14) i tempi possono salire anche a 2-3h.
PRO:
- estrema compattezza del tubo ottico
- grandi prestazioni dovuto al diametro generoso ed alla lunghezza focale
- universalità di uso (deep sky, planetario…)
- possibilità di uso anche in luoghi stretti (balconi/terrazze)
CONTRO:
- tempi di acclimatamento relativamente lunghi
- costi leggermente più alti a confronto di un riflettore