Il telescopio Maksutov-Cassegrain (MAK) è un telescopio a “tubo chiuso”, molto simile meccanicamente ad un SC (schmidt-cassegrain) con la differenza che la lastra correttrice, necessaria per correggere le aberrazioni, è costituita da un menisco con la concavità rivolta verso l’esterno. Tale lavorazione rende la configurazione ottica relativamente semplice da costruire (dopo i dovuti calcoli), ma comporta anche un secondario “spesso”. Questo fa si che i Mak non raggiungono dimensioni oltre i 180mm di apertura nel settore amatoriale.
Schema ottico di un Maksutov-Cassegrain
Il Mak ha la caratteristica peculiare di avere un rapporto focale abbastanza “spinto”, normalmente f/12 o f/15, rendendolo particolarmente adatto per osservazioni planetarie o per la separazione di stelle doppie. Altro punto a favore di un telescopio Mak è il grande contrasto che lo esalta sopratutto nell’osservazione di dettagli planetari.
Come lo SC, ha il pregio di un tubo ottico (OTA) particolarmente compatto, rendendolo molto trasportabile ed usabile anche in luoghi stretti come balconi o terrazze… fermo restando che l’osservazioni in questi siti è sconsigliabile per il rilascio termico che si ha nelle ore notturne (specie, ovviamente, in estate!).
Essendo un OTA chiuso, necessita anch’esso di tempi per l’acclimatamento delle ottiche relativamente lunghi rispetto ai newtoniani o ai dobson. Telescopi da 127-150mm di apertura possono avere tempi anche di 1-2h.
PRO:
- OTA corto e compatto che lo rende addirittura un telescopio “da viaggio”
- rapporto focale elevato che lo rende particolarmente adatto ad osservazioni planetarie e di sistemi multipli
CONTRO:
- tempi di acclimatamento relativamente lunghi
- strumento poco adatto per l’osservazione di oggetti estesi