Il telescopio riflettore, o più comunemente chiamato newtoniano, prende il nome dal suo inventore, sir. I. Newton.
Il riflettore ideato da I.Newton
La particolarità di questa conformazione ottica è rappresentata, a differenza dei telescopi rifrattori, da un “tubo” di metallo aperto e dall’uso, anziché di lenti difficili da lavorare e costose, da uno specchio primario (generalmente parabolico) e da uno secondario che occorre per focalizzare l’immagine negli oculari.
Configurazione ottica di un telescopio riflettore
Il telescopio newtoniano è forse il più usato dalla comunità astrofila in virtù del contenimento dei costi di fabbricazione e dell’universalità nell’uso. Dal momento che “tecnicamente” è più semplice lavorare specchi anziché lenti, questo comporta per l’acquirente la possibilità di dotarsi di telescopi di diametro “generoso” ad un prezzo relativamente contenuto..
La configurazione ottica a riflessione è usata su vari tipi di telescopio, dal newtoniano al Dobson, allo Schmitd Cassegrain, ai Maksutov, ai Ritchey Chretyen, configurazioni di cui parleremo più avanti.
Il riflettore è usato tanto dai visualisti (astrofili che si dedicano esclusivamente all’osservazione ad occhio nudo) quanto dagli astrofotografi, dato che il telescopio in questione ha un rapporto focale generalmente basso (in genere f.5) che lo rende particolarmente “luminoso” per le esposizioni delle varie reflex, webcam, ccd……
Il Newton soffre di un’aberrazione chiamata ”coma” che si manifesta con stelle deformate fuori l’asse ottico (aberrazione extrassiale), mentre l’immagine in asse è pressoché perfetta (dipende dalla qualità degli specchi). Il coma è tanto peggiore quanto più è corta la focale rispetto al diametro (rapporto f/<5).
Il “coma” è’ un’aberrazione simile a quella sferica, ma è dovuta alla diversa focalizzazione dei raggi paralleli che incidono obliquamente su una lente o su uno specchio. Ciò provoca una deformazione dell’immagine, che assume l’aspetto di una cometa (di qui il nome). Il coma è evidente soprattutto nei telescopi riflettori, e in particolar modo in prossimità del bordo del campo.
Immagine tipica di “coma”
In sintesi i pro e i contro dei telescopi newtoniani
PRO: prezzi contenuti rapportati al diametro di apertura-universalità dell’uso, si va dall’osservazione planetaria all’osservazione di oggetti estesi e soprattutto deep sky- possibilità per l’uso fotografico-rapidità di acclimatamento dello strumento.
CONTRO: facilità di scollimazione dello specchio quindi attenzione nel trasporto (anche se riallineare gli specchi è più semplice di quello che si pensa.
Scomodità di osservazione negli oculari in determinate porzioni del cielo (se lo strumento è montato su equatoriale!), talvolta occorre munirsi di banchetti o scalette per osservare negli strumenti con lunghezza focale particolarmente elevata.
Tubo monolitico (si va dai 500/650mm ai 1000/1200mm di focale nei telescopi a livello amatoriale) quindi sconsigliato per osservazioni in luoghi stretti ed angusti (balconi)
Classico telescopio riflettore newtoniano (130/900)
N.B. immagini tratte liberamente da google immagini