Gli astronomi Caldei, Babilonesi ed Egiziani annotarono per primi il fenomeno su alcune stele, senza darne spiegazione; successivamente lo stesso Newton non capì la sua origine fisica, dandone una interpretazione puramente fisiologica e soggettiva. Nella letteratura scientifica la prima osservazione descritta fu pubblicata nel 1852 da P.G. Maggi in “Sopra alcune apparenze del Sole presso l’orizzonte” (da Atti delle Adunanze dell’I.R. Istituto Veneto Sci. Lett. Arti). In seguito, i fisici Joule nel 1869 e Lord Kelvin nel 1893 descrissero il fenomeno nei loro appunti entusiasmando la comunità scientifica ed alimentando dibattiti e studi sull’interpretazione. Attualmente la bibliografia più completa su tale fenomeno è stata stilata dall’astronomo americano Andrew T. Young-Astronomy Department, San Diego State University, (da Luci e colori del ciel0, 2020, Ronca Editore).
La foto che proponiamo ritrae un raggio verde tra le nubi ripeso da Positano, autore Fabio Fusco.
Questa rubrica è redatta da Marco Meniero per conto del #GrAG
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