In queste mese di Aprile 2021, il il Gruppo Astrofili Galileo Galilei (GrAG) festeggerà i suoi primi 3 anni di attività di monitoraggio e lotta all’inquinamento luminoso; era l’Aprile del 2018 quando è diventato ufficialmente referente di zona con Lazio Stellato sulle provincie di Roma e Viterbo, avvalendosi del supporto tecnico dell’Osservatorio Astronomico di Campo Catino, organismo preposto dalla Regione Lazio al controllo dell’inquinamento luminoso sul territorio regionale.
In questo periodo, il GrAG ha costituito una struttura interna di 7 soci, debitamente formati a livello tecnico e normativo, per svolgere tutte quelle attività necessarie alla messa a norma di un impianto luminoso, dal sopralluogo, alla segnalazione alle autorità (con tanto di posta certificata), alla misurazione della luce emessa, alla consulenza tecnica, alla verifica dell’adeguamento. E’ quindi il momento giusto per fare il bilancio di questo lavoro.
A fine 2020, il GrAG ha ricevuto 21 segnalazioni di impianti luminosi non a norma, molte delle quali riguardanti molteplici insediamenti. Se il primo anno di attività è stato come una palestra per fare esperienza, capire come muoversi e interagire con le autorità, in cui sono stati soprattutto i soci stessi a segnalare impianti non a norma, già nel 2019 le segnalazioni “esterne”, cioè ricevute da non soci che hanno raggiunto il sito del GrAG (dove, ricordiamo, è possibile inserire la segnalazione di un impianto), sono diventate ben 8.
Le tipologie di impianti inquinanti sono le più svariate: grandi torri faro di strutture commerciali e impianti sportivi, piccoli impianti civili con le onnipresenti sfere, pannelli pubblicitari, sia pubblici che di privati, con una luminanza anche migliaia (!) di volte superiore ai limiti di legge (e ovviamente anche del codice della strada), fari montati in maniera disinvolta dal basso verso l’alto…insomma piccoli e grandi orrori luminosi che rovinano il nostro cielo e alleggeriscono il nostro portafoglio! E’ interessante notare come molte segnalazioni siano arrivate da persone non necessariamente appassionate di astronomia, ma che trovano fastidio e disagio nell’eccessiva illuminazione notturna che, come molti studi dimostrano, può arrecare danno alla salute psico-fisica (e vale la pena ricordare come qualsiasi cittadino possa segnalare un impianto fuori norma se questo arreca disturbo nella sua proprietà). Durante i sopralluoghi o consulenze tecniche, spesso ci rendiamo conto che è un po’ ingiusto addossare tutte le responsabilità ai proprietari stessi (che il più delle volte si mostrano collaborativi e per niente ostili), specie degli impianti più piccoli, quanto piuttosto ad alcuni installatori che, un po’ per ingiustificabile mancanza di conoscenza delle normative, un po’ per faciloneria, realizzano progetti malamente.
Nonostante le lungaggini burocratiche e una certa inerzia di alcuni settori dell’amministrazione pubblica, alla fine arrivano le soddisfazioni: il faro del campo sportivo viene correttamente orientato, l’inutile lampada che non fa dormire la notte viene spenta (con tanto di informativa protocollata dei vigili urbani), l’intensità luminosa dell’insegna abbassata…
Questa breve esperienza dimostra che risultati concreti si possono ottenere, quando si può contare su una squadra bene organizzata, e le attività vengono portate avanti con caparbietà e pazienza, confidando che possa essere da esempio e stimolo per tante altre associazioni di astrofili in tutta Italia.