Il parco Marturanum di Barbarano Romano, località Caiolo, si struttura in un vasto prato con l’orizzonte libero a 360°, delineato piccole collinette da un lato e da un fitto bosco dall’altro; un luogo senza tempo, immerso nel silenzio della Natura, considerato che in ogni direzione quasi del tutto assenti sono i segni della civiltà moderna come fabbricati e soprattutto impianti di illuminazione. Ben si può quindi immaginare la magia del cielo e, di conseguenza, l’entusiasmo con cui i soci e il numeroso pubblico presente hanno vissuto la serata osservativa gratuita che vi si è svolta lo scorso 3 Agosto.
Erano presenti i soci Phil con il suo enorme Dobson da 40 cm, Gianpiero con il Dobson GoTo da 30 cm, Tommaso con uno Schmidt-Cassegrain da 9,25 GoTo, e Massimo con il Dobson sociale da 20 cm. Ai soci si è unito anche un appassionato alle prime esperienze dotato di un telescopio computerizzato, a cui i soci, Tommaso in particolare, hanno spiegato sul campo la modalità di utilizzo.
Lo spiegamento di forze del Gruppo Astrofili Galileo Galilei è stato ripagato dalla presenza di oltre un centinaio di persone di ogni età, appositamente venuti al parco, distante circa 3 km dal paese, per godere delle meraviglie della natura e del cielo.
L’oscurità era tale che la Via Lattea era chiaramente apprezzabile da Cassiopea al Sagittario, così come ben evidenti erano le costellazioni. Ciò ha permesso ai soci di precedere e far seguire le osservazioni al telescopio con spiegazioni di inquadramento stellare, con annessi racconti delle storie che si celano dietro i personaggi fatti di stelle che popolano ed animano il cielo notturno.
Non potevano poi mancare le Perseidi, già numerose approssimandosi il periodo di picco massimo, che hanno richiamato diverse volte l’attenzione dei presenti.
Neppure la Stazione Spaziale Internazionale è mancata all’appuntamento con un passaggio, intorno alle 21.15, quasi allo zenit, di magnitudine 3 circa, che ha emozionato molti presenti, soprattutto nel momento in cui i soci hanno ricordato che il nostro astronomo Luca Parmitano ci stava sorvolando a circa 400 km di distanza.
Le caratteristiche del luogo e il numero relativamente ristretto di persone presenti ha fatto si che ogni telescopio avesse il proprio gruppo di persone e ciò ha consentito ai soci GrAG di mostrare molti più oggetti di quelli che di solito si fanno osservare nelle serate “cittadine”, complice naturalmente anche la bontà del cielo, permettendo inoltre di fornire molte spiegazioni sulle stelle, le nebulose, gli ammassi e le costellazioni e rispondere alle molteplici domande che il pubblico, molto attento e partecipe, ha posto di volta in volta.
I presenti hanno potuto, quindi, volgere il loro sguardo verso oggetti via via più lontani, passando, per citarne solo alcuni, dal Doppio Ammasso aperto del Perseo ad M57, la Nebulosa Anello nella Lira, per poi uscire dai confini della nostra galassia e arrivare a M13, il Grande Ammasso Globulare in Ercole e, infine, ben oltre i confini della nostra Via Lattea, alla “vicina” galassia di Andromeda.