La legge regionale n. 23 del 2000, adottata dalla Regione Lazio, rappresenta uno dei primi interventi normativi in Italia per affrontare il problema dell’inquinamento luminoso, e si pone come una delle più avanzate a livello internazionale. Questa normativa si inserisce in un contesto globale di crescente attenzione verso la sostenibilità ambientale e il miglioramento della qualità della vita. L’inquinamento luminoso, definito “come ogni forma di irradiazione di luce artificiale rivolta direttamente o indirettamente (quindi anche riflessa) verso la volta celeste”, ha effetti negativi sia sull’ambiente naturale che sul benessere umano. La legge Lazio 23/2000 si propone di limitare questi impatti attraverso la regolamentazione dell’illuminazione pubblica e privata esterni di impianti di qualsiasi tipo, con gli obiettivi di:

  • Protezione del cielo notturno: La legge mira a preservare la visibilità del cielo stellato, un patrimonio naturale che rischia di essere oscurato dall’eccessiva illuminazione artificiale, consentendo il miglior svolgimento delle attività di ricerca e divulgazione scientifica degli osservatori astronomici, professionali e non professionali.
  • Tutela degli ecosistemi: L’inquinamento luminoso disturba molte specie animali, in particolare quelle notturne, alterandone i comportamenti e gli habitat.
  • Riduzione del consumo energetico: L’uso razionale dell’illuminazione contribuisce a diminuire lo spreco di energia e, di conseguenza, le emissioni di gas serra.
  • Miglioramento della qualità della vita: Un’illuminazione corretta riduce l’abbagliamento e favorisce il riposo, migliorando il benessere psicofisico delle persone.

La legge Lazio 23/2000, e successivo Regolamento Attuativo 08/2005, stabilisce criteri e principi per la progettazione e la gestione dell’illuminazione pubblica e privata. Le principali disposizioni includono:

  • Limitazione delle emissioni di luce verso il cielo: Gli impianti di illuminazione devono essere progettati per evitare la dispersione di luce verso l’alto, rispettando limiti di emissione sempre molto bassi differenziati secondo le varie tipologie, tenendo conto comunque delle particolari esigenze connesse all’illuminazione di natura monumentale.
  • Utilizzo di apparecchi a basso consumo energetico: Viene incentivato l’uso di lampade efficienti, che riducono il consumo energetico.
  • Gestione temporale dell’illuminazione: La legge prevede la riduzione dell’intensità luminosa nelle ore notturne (-30%) o lo spegnimento a seconda del tipo di impianto.
  • Controlli e sanzioni: vengono effettuati dai Comuni o su indicazione degli Osservatori Astronomici e dalle Associazioni di Astrofili.
  • Certificazione impianti: obbligo di certificazione da parte dei vari soggetti responsabili della loro realizzazione.

Il Gruppo Astrofili Galileo Galilei APS è una della associazioni di astrofili più impegnate a livello nazionale nel monitoraggio e nella lotta all’inquinamento luminoso (qui l’articolo dedicato), operando nelle provincie di Roma e Viterbo e segnalando alle autorità competenti gli impianti fuori norma che necessitano di adeguamento.

Il contrasto all’inquinamento luminoso non deve essere visto come una battaglia di pochi contro qualcuno, ma a favore di qualcosa, per illuminare meglio (quindi di più!) dove e quando serve. Le leggi in materia, insieme all’attività di divulgazione delle associazioni di astrofili, sensibilizzano le amministrazioni locali sull’importanza di adottare pratiche sostenibili nella gestione dell’illuminazione, e i cittadini che spesso ignorano gli impatti negativi dell’inquinamento luminoso o non sono consapevoli delle norme in vigore.

Guardando al futuro, l’evoluzione tecnologica potrebbe offrire soluzioni ancora più avanzate per ridurre l’inquinamento luminoso e migliorare l’efficienza energetica. L’introduzione di tecnologie smart, come i sensori di movimento e i sistemi di illuminazione adattivi, potrebbe rappresentare la prossima frontiera nella lotta contro l’inquinamento luminoso. Inoltre, un’educazione ambientale più ampia potrebbe favorire una maggiore consapevolezza e partecipazione dei cittadini.

In sintesi, la legge Lazio 23 del 2000 non è solo una normativa, ma un’opportunità  per una rendere la società più sostenibile e rispettosa dell’ambiente. Continuare a investire in questa direzione sarà fondamentale per proteggere il nostro patrimonio naturale e garantire un futuro migliore per le generazioni a venire.