Margaret Burbidge, conosciuta anche come Lady Stardust, è innanzitutto una donna che ha dato un enorme contributo alla storia dell’astronomia ed al rispetto del ruolo delle donne nella scienza.
Fu una famosa astronoma e astrofisica nata il 12 agosto 1919 a Davenport nel Regno Unito.
Margaret Burbidge con i suoi importantissimi studi e le sue ricerche ha contribuito enormemente allo sviluppo dell’astronomia; oggetto dei suoi studi quasar e misurazioni della rotazione e delle masse delle galassie.
Le Quasar sono delle lontanissime ma potenti sorgenti di luce e onde radio. Si pensa che siano il nucleo di giovani galassie che contengono un gigantesco buco nero i cui dintorni sono importanti sorgenti di emissione di luce e onde radio. Un Quasar emette una notevole quantità di energia, equivalente a quella di un centinaio di galassie. L’enorme distanza fa si che solo la luce emessa da questi oggetti cosmici sia visibile con la conseguenza che le vediamo come se fossero delle stelle, da li il nome Quasar (quasi-stellar radio source, radio sorgente quasi-stellare).
Le galassie sono un raggruppamento di vari milioni o persino centinaia di migliaia di milioni di stelle. Una galassia è costituita da dei bracci formati da stelle, pianeti, nebulose, supernove, ammassi stellari, e infine da un nucleo contenente un buco nero.
Il suo contributo più importante fu quello della scoperta di come si formano gli elementi chimici nelle profondità delle stelle attraverso la fusione nucleare. Il lavoro fu presentato in un articolo nel 1957, divenuto poi celebre con l’acronimo “B2FH”, che illustrava la sintesi degli elementi nelle stelle, e la prima “B” rappresenta la prima lettera del suo cognome. “Sono le stelle, le stelle sopra di noi, che governano la nostra condizione”. B2FH inizia con questa citazione tratta dal Re Lear di Shakespeare.
La sintesi degli elementi chimici nelle stelle prende il nome di nucleosintesi stellare, essa indica le reazioni nucleari che avvengono all’interno di una stella, con l’effetto di produrre i nuclei degli elementi chimici; i metalli più pesanti vengono sintetizzati all’interno delle stelle a partire da quelli più leggeri come l’idrogeno e l’elio grazie a reazioni termonucleari. Dispersi poi nello spazio, gli elementi si ricombinano per formare pianeti e altre stelle, dando inizio a un nuovo ciclo; Considerato uno dei documenti scientifici più influenti di sempre, B2FH ha cambiato in modo radicale la nostra comprensione dell’universo e della sua evoluzione.
Burbidge ha anche dato il suo contributo nella progettazione di alcuni strumenti del telescopio spaziale Hubble!
Purtroppo la carriera di Margaret Burbidge si sviluppò in un periodo storico caratterizzato dagli avvenimenti della seconda guerra mondiale; a quei tempi lei lavorò come custode presso l’Osservatorio dell’Università di Londra e l’oscuramento del cielo in tempo di guerra le rese più facile l’uso dei telescopi. Nel 1945, dopo aver conseguito il dottorato in astronomia, fa domanda per una borsa di studio presso l’osservatorio di Monte Wilson a Los Angeles, ma la richiesta non venne accolta perché a quel tempo era considerato sconveniente e disdicevole che una donna potesse trascorrere le sue serate in compagnia di uomini sposati.
Tali episodi determinarono che, oltre che una grande scienziata, Margaret Burbidge sia stata attiva anche nel sociale e si sia sempre battuta in maniera forte contro la discriminazione di genere contro le donne, dilagante a quell’epoca sul campo dell’astronomia.
Un episodio molto forte che ci fa comprender il carattere di questa scienziata, di questa grande donna, avvenne nel 1972, quando rifiutò il premio Annie Jump Cannon dell’American Astronomical Society (AAS), perché esso veniva assegnato solo alle donne, ritenendolo, pertanto, ghettizzante. Nella lettera che invia al comitato spiega che “è giunto il momento di eliminare ogni forma di discriminazione professionale, sia a favore che contro le donne”. Il suo rifiuto porterà l’AAS a istituire un gruppo di lavoro per indagare sulle reali condizioni di lavoro delle donne in astronomia. Quattro anni dopo, nel 1976, Margaret Burbidge diventerà la prima donna a dirigere l’AAS.
Nella sua lunga carriera ricopri altri e importanti incarichi: fu la prima donna a dirigere lo storico Royal Greenwich Observatory, un qualcosa di inimagginabile per una donna a quei tempi! fu presidente dell’American Astronomical Society (1976-1978) e presidente dell’American Association for the Advancement of Science (1983), inoltrè lavorò all’Osservatorio dell’Università di Londra, all’Osservatorio Yerkes dell’Università di Chicago, al Cavendish Laboratory dell’Università di Cambridge, al California Institute of Technology e infine, all’Università della California di San Diego (UCSD).
Infine dal 1979 al 1988 fu la prima direttrice del Center for Astronomy and Space Sciences della UCSD, dove lavorò dal 1962 fino alla fine della sua carriera!
Grazie al prezioso aiuto dei suoi studi, nel 2005 Burbidge fu premiata con la medaglia d’oro della Royal Astronomical Society!
Morì alla veneranda età di 100 anni il 5 aprile del 2020 a San Francisco (USA).
La storia di Margaret Burbidge ci insegna che non serve nessun requisito speciale per diventare una scienziata di successo, finché si avrà e si custodirà gelosamente la propria passione e la propria forza di volontà, qualsiasi donna potrà eccellere in ciò che più la affascina così da poter cambiare il mondo nella maniera più bella che ci sia, cioè con della sana conoscenza scientifica. Nessuna donna sarà mai inferiore o non degna di dare il proprio contributo alla scienza. É anche grazie al suo carattere battagliero, che portò al cambiamento di quella società, che oggi, all’interno della comunità scientifica astronomica esistono solo scienziate e scienziati e non uomini e donne.
Autrice dell’articolo: Claudia Consiglio
Fonti: www.britannica.com