Ai primi di Settembre 2020 abbiamo provato la telecamera All-Sky del GrAG, installata durante l’Estate nell’Area Osservativa.
I i primi report di bolidi, inviati alla rete italiana Prisma e all’American Meteor Society, hanno confermato l’immediata validità del suo setup per l’identificazione di meteore e bolidi. Così, nella settimana tra il 18 e il 25 Settembre, abbiamo raccolto una serie completa di osservazioni quotidiane.
La settimana era favorevole per l’assenza della Luna nelle ore successive alla mezzanotte, ideali per osservare i quattro sciami principali dell’inizio di Autunno: Tauridi meridionali, Perseidi di Settembre, Orionidi ed epsilon-Geminidi. Gli ultimi tre, in particolare, originando tutti a nord di Orione, tra Auriga e le Hyadi, rendono questa zona celeste potenzialmente molto affollata.
Nonostante un meteo molto instabile, i primi giorni della settimana hanno concesso abbondanti ore di sereno. L’immagine che le riassume è stata ottenuta componendo le principali “catture” della settimana sul fondo cielo delle 3 del mattino del 20 Settembre e mostra numerosi bolidi, proprio nella zona attesa. Tutti i bolidi di questa immagine sono stati osservati tra il 19 ed il 24 Settembre. Il Nord è in alto verso la destra, dove si riconoscono l’Orsa Minore e la testa trapezoidale del Drago, inframmezzate proprio da un bolide, probabilmente di origine sporadica. Mentre sul lato sinistro si riconoscono l’Auriga, solcato da due bolidi, e la cintura di Orione, quasi al margine del campo. La sorgente più luminosa visibile verso il basso è Marte e la Via Lattea impreziosisce l’inquadratura attraversandola in diagonale.
Evidenziando in rosso i principali bolidi e sovrapponendoli con la previsione dell’American Meteor Society si osserva la coerenza delle osservazioni con i radianti attesi, indicati da Ori (Orionids), Spe (September Pereids), Sta (Southern Taurids) e Nue (nu-Eridanids), uno sciame minore scoperto in tempi più recenti.
I due sciami più affascinanti sono le Tauridi meridionali, originate dalle polveri lasciate dalla cometa 2P/Encke e le Orionidi, che originano dalla cometa 1P/Halley: proprio le prime due comete ad essere state identificate tra il ‘700 e l’800.
Il radiante delle Orionidi coincide con la posizione astrometrica del bolide veloce a forma di goccia che la telecamera del GrAG ha catturato il 23 alle 4:37 del mattino ora locale, una meteora esplosiva da attribuire proprio ai detriti della cometa di Halley, che tornerà ad avvicinarsi al Sole nel 2061.
Di Matteo Grassi e Cristiano Miraldi