Composizione bicolor della NEBULOSA ROSETTA tramite filtri interferenziali H Alpha (idrogeno) , e Ossigeno 3 (ossigeno ionizzato 2 volte).

La fotografia monocromatica in banda stretta e FALSI COLORI ci consente di andare oltre il “semplice” RGB e scrutare così tutti i dettagli di una nebulosa.

È la stessa tecnica utilizzata dal Telescopio Spaziale Hubble, definita “Hubble Palette”, che permette, tramite l’emissione nella banda spettrale di ogni singolo gas componente, di assegnargli un colore opposto per tonalita, evidenziando così enormemente i contrasti e la profondità delle strutture.

La Nebulosa Rosetta (nota anche con le sigle di catalogo NGC 2237 e C 49) è un’ampia regione H II di forma rozzamente circolare situata ai confini di una nebulosa molecolare gigante, nella costellazione dell’Unicorno.

La nebulosa ha un diametro angolare di 1,3° e si trova a una distanza di 1600 parsec (circa 5200 anni luce)[2] dal sistema solare; ha una dimensione approssimativa di 100 anni luce.

Al centro della Nebulosa Rosetta si trova un brillante ammasso aperto, noto come NGC 2244; le stelle blu dell’ammasso, facenti parte dell’associazione OB nota come Monoceros OB2, emettono radiazione ultravioletta, che eccita il gas della nebulosa portandolo ad emettere luce rossa. Si pensa che il vento stellare del gruppo di stelle O e B eserciti pressione sulla nube interstellare causando una compressione, seguita dalla formazione di stelle; nella regione infatti sono stati osservati molti globuli di Bok, ritenuti sede di formazione stellare.

Strumentazione:

William Optics Megrez 72 mm + camera Asi 1600 mm cool a -20°

Montatura Celestron AVX

Filtri HA e OIII Baader Planetarium

Guida su compact guide 50/160 + camera QHY5II color

H Alpha 27×600″ bin 1 (4:30 ore)

Ossigeno 3 33×600″ bin 1 (5:30 ore) per un totale di 9:30 ore di riprese in 2 notti da Roma.