La Cuccumella è il più grande Tumulo di tutta l’Etruria, con un diametro di circa 65 metri ed un’altezza di 18; proprio accanto a questa splendida testimonianza della civiltà Etrusca, lo scorso 10 Agosto, si è svolta una delle serate pubbliche più affascinanti della storia del Gruppo Astrofili Galileo Galilei.
Una serata organizzata dal Parco di Vulci, in un luogo magico per la storia che lo permea e sufficientemente buio per valorizzare appieno le potenzialità dei telescopi portati dai soci, permettendo una emozionante attività divulgativa, sia di inquadramento stellare che di scoperta di oggetti quali nebulose planetarie ed ammassi.
Proprio in questa location iniziava, qualche anno fa, quella che poi sarebbe stata la lunga esperienza di serate divulgative del nostro Gruppo Astrofili; i soci presenti, Phil con il suo enorme Dobson da 40 cm, Gianpiero con il Dobson GoTo da 30 cm, Yury con un Newton da 20 cm su montature equatoriale GoTo e Paolo con Reflex, hanno, quindi, percepito ed apprezzato ancor di più tale magia.
Dopo la visita guidata al Tumulo, prevista sul far della sera, i numerosi presenti sono giunti presso l’area destinata alle osservazioni accolti con una spiegazione introduttiva di inquadramento stellare e individuazione delle principali costellazioni, nonché dalla narrazione delle vicende mitologiche che caratterizzano i personaggi celesti che popolano le notti stellate.
La Luna è stata grande protagonista; con una fase all’80% l’utilizzo di un oculare zoom, abbinato con un filtro polarizzatore variabile, ha permesso ai presenti di ammirare oltre all’intera superficie del nostro satellite anche i dettagli della zona del terminatore, con le ombre che mettevano in evidenza crateri e rilievi, e le raggiere ben visibili attorno ai crateri lontani dal terminatore.
Giove ha dato il meglio di se con la Grande Macchia Rossa ben evidente così come i quattro satelliti Galileiani, con Europa in transito sul disco planetario dalle 22 circa.
Saturno, non da meno, mostrava chiaramente la Divisione di Cassini e come sempre avviene ha destato grande meraviglia in chi lo osservava per la prima volta al telescopio.
La visione di Antares e soprattutto di Albireo ha permesso ai soci di spiegare i rudimenti dei colori stellari, per poi passare a quelli di evoluzione stellare, con la visione di M57, la nebulosa ad anello nella Lira, esempio concreto di quanto veniva spiegato a parole.
Il Doppio Ammasso del Perseo ed M13, ammasso globulare in Ercole, hanno rappresentato alcuni degli oggetti poi mostrati all’interessatissimo pubblico, prima di portare lo sguardo dei presenti oltre i confini della nostra galassia, fino al “batuffolo”, distante oltre 2 milioni di anni luce… così è stata definita la Galassia di Andromeda, effettivamente non chiaramente percepibile nei suoi contorni a causa della presenza della luce lunare.
Durante tutta la serata non sono mancate quelle che si prospettavano essere le protagoniste della serata: Le Perseidi! Prossimi al periodo di picco massimo, oltre alle numerose scie più “modeste”, tre brillantissime meteore hanno deliziato i presenti attirandone gli sguardi e determinando inevitabili “cori” espressione di meraviglia e felicità.
Il particolare interesse del pubblico, lo stupore le numerose domande relative agli oggetti osservati ed alle caratteristiche dei telescopi, la gioia, l’allegra e la meraviglia dei bambini presenti, hanno letteralmente accelerato lo scorrere del tempo, portandolo velocemente ben oltre la mezzanotte con l’inevitabile necessità di concludere la serata.
Quella che resta è la consapevolezza di aver avuto la fortuna di osservare e far osservare splendidi oggetti celesti, in un luogo storico incantevole, normalmente precluso all’accesso, e di aver, ancora una volta, contribuito, nel nostro piccolo, alla diffusione della cultura astronomica.
Non resta che ringraziare tutte le persone che hanno partecipato nonché tutto il personale del Parco di Vulci ed in particolare al suo presidente Emanuele Eutizi.