Vorrei iniziare con una importantissima premessa: per osservare il Sole dobbiamo prendere le opportune precauzioni, osservare la nostra stella a occhio nudo è molto pericoloso per la nostra vista, osservarlo con il telescopio lo è ancora di più. Quindi ci dobbiamo procurare un filtro idoneo per l’osservazione solare, e adottare piccoli accorgimenti per rendere l’osservazione e la fotografia del Sole il più sicura e appagante possibile.

La tecnica che ho utilizzato per l’osservazione del Sole è quella in luce bianca tramite un filtro AstroSolar, un materiale che con una cella auto-costruita e posta davanti al telescopio, attenua e filtra l’emissione della luce del 99,999%. In rete troverete tanti tutorial su come costruire la cella per il filtro con del semplice cartoncino.

L’osservazione si è svolta dalla mia abitazione a Ostia, dal balcone di casa con il mio telescopio dobson ES da 10″, il filtro auto-costruito in AstroSolar che ha ridotto il diametro del mio strumento da 25 cm a 14 cm.

Trovare il sole senza cercatore ma tramite l’ombra del telescopio proiettata a terra è stato più semplice del previsto, all’inizio pensavo che avrei avuto qualche problema ma, dopo qualche tentativo, ho capito il meccanismo ed è stato abbastanza immediato.

Mi sono munito di un foglio di carta bianca e di matita dove ho appuntato le note della sessione osservativa (luogo e ora dell’osservazione, strumento utilizzato, valutazione seeing e trasparenza del cielo, note) e ho realizzato uno  sketch del Sole con un piccolo gruppetto di macchie (numerata 12759) che fa ben sperare per l’inizio del prossimo ciclo solare con un attività da tenere sott’occhio nel prossimo periodo per vederne l’evoluzione.

Per quanto riguarda lo sketch, non ho molti consigli da dare in quanto anche per me è stata la prima volta che ho riportato su un disegno ciò che ho osservato: mi sono preparato un bel cerchio sul foglio, note prima dell’osservazione così da avere subito la base dove poter disegnare eventuali dettagli che avrei potuto trovare, e ho riportato il più fedelmente possibile ciò che ho osservato.

Ovviamente ci vuole ancora parecchia pratica per affinare la tecnica, ci sono errori nelle proporzioni e nella posizione esatta delle macchie rispetto al sole, ma devo dire che è stato molto divertente e lascia una memoria più viva dell’osservazione.

Quindi, in conclusione, l’unico consiglio che mi sento di darvi è di provare a disegnare ciò che osservate: oltre a darvi delle belle soddisfazioni renderà l’esperienza osservativa più completa.