L’OPOD di oggi va a Jarda fous e mostra una fitta ragnatela luminosa in cielo, si tratta dei fenomeni alonari.
La luce del Sole può essere rifratta e formare i fenomeni alonari quando passa attraverso i cristalli di ghiaccio esagonali dei cirri. Gli aloni si differenziano fra loro in base all’elevazione della fonte luminosa e in base alla forma e al movimento dei cristalli di ghiaccio. Gli aloni appaiono sui cirri sottili come dei vasti anelli di luce intorno a fonti molto luminose come il Sole, la Luna, i pianeti principali e le stelle più luminose. L’estensione dell’alone dipende da come viene rifratta la luce che attraversa i cristalli di ghiaccio e da come sono orientati questi ultimi. La direzione di rifrazione non è casuale, per esempio i ghiacci esagonali orientati orizzontalmente hanno un angolo di rifrazione di 22 gradi tra la direzione di ingresso della luce e di uscita.
Gli aloni principali possono avere un raggio di 22° o di 46° dal Sole ed il loro spessore può variare da un minimo di 9° ad un massimo di 35°. Esistono anche rari casi di aloni con raggi inferiori a 22°. Esiste una vasta casistica di fenomeni alonari che prendono il nome di archi e dipendono dalla forma e dalla disposizione dei cristalli di ghiaccio; essi possono presentarsi a distanze angolari molto lontane fra loro e possono avere il centro della loro curva nel Sole, in posizioni antisolari o zenitali.
Rubrica curata da Marco Meniero e Marcella Botti per conto del #GrAG APS
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