Lunga ed appagante è stata la lista delle serate osservative pubbliche tenutesi nel corso dell’estate 2018 che hanno visto protagonisti i soci del Gruppo astrofili Galileo Galilei e, ai confini con la Toscana, nella suggestiva e selvaggia cornice della Selva del Lamone, si è svolta l’ultima serata in programma per questa estate.
Particolarità di questo ultimo evento è stato l’abbinamento delle osservazioni astronomiche alla immersione nella selvaggia natura circostante, attraverso una camminata nel bosco che ha preceduto è seguito la passeggiata tra gli astri.
L’iniziativa, proposta e organizzata dai ragazzi del “Servizio Civile” che operano nell’Info Point di Farnese, patrocinata dal Comune, ha visto come protagonisti, quindi, la Riserva Naturale Regionale “Selva del Lamone” e lo splendido cielo stellato godibile da una così privilegiata posizione; i partecipanti hanno potuto godere di un connubio tra trekking e astronomia.
All’iniziativa, necessariamente “a numero chiuso” per ovvie necessità organizzative soprattutto in ordine alla necessità di “guidare” i partecipanti attraverso i sentieri del parco, vedeva la partecipazione di circa 60 persone pronte ad essere guidate tra le bellezze della selva e poi tra quelle del cosmo.
Per il Gruppo Astrofili Galileo Galilei partecipavano tre soci: il consigliere Phil, coordinatore della serata, con il suo Dobson da 40 cm, Gianpiero con il Dobson da 30 cm e Fabrizio, con l’elegante Maksutov da 15 cm su montatura equatoriale e con il binocolo 15X70.
Il luogo di osservazione, seppur situato a ridosso della fitta vegetazione del parco naturale, si caratterizzava per la possibilità di godere dell’orizzonte libero da tutti i lati in quanto situato sopra un piccolo e spoglio colle, la cui vista, a chi scrive questo articolo, ha inevitabilmente richiamato alla mente l’immagine di un “ermo colle” ben più famoso ma che, nel nostro caso, invece di “escludere lo sguardo” faceva facilmente prevedere la possibilità di godere appieno di tutto il cielo stellato e di tutte le sue meraviglie.
Seppur ormai lontani dalla opposizione di Marte e dalle calde serate estive dominate dalla contemporanea presenza di tutti i pianeti conosciuti sin dall’antichità, in prima serata, tra una nube e l’altra, è stato comunque possibile osservare la falce di Venere percependo chiaramente la fase al 40% circa.
Con qualche difficoltà dovuta al continuo passaggio di nubi basse e veloci seguiva la visione di Giove, Saturno e Marte; malgrado al crepuscolo la forte turbolenza atmosferica non permettesse di salire molto con gli ingrandimenti, grande è stata la meraviglia dei presenti alla visione dei satelliti di Giove nonché degli anelli di Saturno e del disco marziano. Quando per fortuna, il cielo, scurendosi, è anche diventato più calmo e soprattutto trasparente, il pubblico, preparato anche grazie alle precedenti visioni, ha potuto chiaramente percepire, ad ingrandimenti maggiori, le bande di Giove e la Divisione di Cassini.
La seconda parte della nottata, dalle 21 io poi, ha quindi regalato un cielo terso e dall’ottima trasparenza, degno delle aspettative dei partecipanti e degli astrofili del GRAG, in ragione della lontananza del luogo di osservazione da centri abitati.
I tre soci del Gruppo Astrofili hanno potuto, quindi, procedere ad introdurre i presenti alla conoscenza delle principali costellazione ed ad addentrarsi, con i rispettivi telescopi, tra le meraviglie della galassia e del cosmo, rispondendo anche alle numerose domande formulate.
La bontà del cielo ed il ristretto numero delle persone presenti (60 circa) ha permesso, infatti, di mostrare con profitto numerosi oggetti del “cielo Profondo”; prima di Avventurarsi al di fuori della galassia meraviglia hanno suscitato le stelle doppie, compresa la “doppia doppia” della Lyra, le nebulose del Sagittario, la nebulosa planetaria M57 sempre nella Lyra, M13 ed altri ammassi globulari, il doppio ammasso del Perseo ed altri oggetti. La visione di tutti gli oggetti è stata accompagnata, come di consueto, dalle puntuali spiegazioni dei soci anche in merito ad aspetti cosmologici e di evoluzione stellare. In particolar modo la visione della nebulosa planetaria M57 ha permesso di introdurre concetti in merito al ciclo di vita delle stelle e alla loro fine.
La galassia di Andromeda, stagliata sul fondo cielo scuro, ben visibile sia al telescopio che al binocolo, ha portato lo sguardo dei presenti indietro di oltre due milioni e mezzo di anni ed al di fuori del nostro sistema galattico.
La serata si è conclusa con la Via Lattea che dominava imponente il cielo, “illuminando”, prima del sorgere della Luna, il percorso dei partecipanti, attraverso la Selva del Lamone, nella camminata di ritorno tra i boschi, che concludeva il programma della serata.