Chiedetelo ai soci GrAG che hanno partecipato e realizzato l’evento, vi risponderanno che quella dell’11 agosto 2018 al Parco Marturanum presso Barbarano Romano (VT) è stata una delle serate migliori tra quelle dedicate alle osservazioni pubbliche in quanto a location, condizioni del cielo e interesse del pubblico.

Chiedete anche alle persone ospiti del Parco che sono state presenti all’evento, vi risponderanno che è stata una serata dal cielo incantevole, appagante per i numerosissimi oggetti osservati nei telescopi dei soci GrAG, affascinante per le molteplici spiegazioni ricevute circa la Sfera Celeste e l’Universo in generale.

L’area presso cui si è svolto l’evento: un vasto prato con l’orizzonte libero a 360° e delineato da una ininterrotta fila di alberi e arbusti su piccole collinette da un lato e da un fitto bosco dall’altro, un luogo senza tempo considerato che in ogni direzione quasi del tutto assenti erano i segni della civiltà moderna come fabbricati e soprattutto impianti di illuminazione, immerso nel silenzio della Natura. Da cui il magico cielo del posto, serata di Luna Nuova, così buio che la Via Lattea era chiaramente apprezzabile da Cassiopea al Sagittario. E poi loro, le protagoniste delle serate: le Perseidi! Tanto imprevedibili nella loro comparsa quanto previste in quanto la data dell’evento era quasi in concomitanza con il picco massimo di tale sciame meteorico; sfuggevoli alla vista come timidi folletti in corsa, caleidoscopiche, luminose e colorate con le loro scie a volte fugaci e a volte persistenti…

Appena poco prima del tramonto i soci Tommaso, Gianpiero, Daniela e Fabrizio, coordinati dal Consigliere GrAG Phil si sono ritrovati sull’ampio prato dove dovevano posizionare i loro strumenti. Già a prima vista ognuno in sé aveva sentore che sarebbe stata come minimo una buona serata di osservazioni. Spazio ve ne era in quantità e alla fine lo schieramento vedeva Tommaso e Gianpiero (rispettivamente con uno Schmidt-Cassegrain da 9,25″ e un Dobson da 12″ GoTo) uno di fila all’altro dalla parte dell’ingresso al Parco, mentre Phil (con un poderoso Dobson da 16″) e Fabrizio (con un Maksutov da 150mm) distanziati sulla stessa linea più verso il centro del prato con Daniela intenta alla fotografia. Montati e stazionati i telescopi, il crepuscolo e la contestuale comparsa dei pianeti Venere, Giove, Saturno e Marte hanno dato il via all’evento.

La cordiale e affabile Guardia del Parco Emanuele ha così invitato il pubblico, nel frattempo radunatosi presso l’attigua area ristoro, a dirigersi verso il prato: probabilmente in virtù della disposizione degli strumenti osservativi si è creato un particolare scenario in quanto alle dinamiche che normalmente si sviluppano durante una serata di osservazioni pubbliche. Invece del classico flusso di persone che si sposta tra un telescopio e l’altro (ognuno normalmente puntato su un diverso oggetto), le persone che man mano si avvicinavano incuriosite alle postazioni si sono radunate in maniera pressoché stabile durante tutto l’arco della serata. Ogni telescopio aveva il proprio gruppo di persone e ciò ha consentito ai soci GrAG di mostrare molti più oggetti di quelli che di solito si fanno osservare – complice naturalmente anche la bontà del cielo -, consentendo inoltre di fornire molte spiegazioni sulle stelle, le nebulose, gli ammassi e le costellazioni e rispondendo alle molteplici domande che il pubblico, molto attento e partecipe, ha posto di volta in volta.

I pianeti hanno fin da subito attratto l’attenzione del pubblico: Venere era interessante in quanto presentava una fase del 51% che lo rendeva simile a una mezzaluna, Giove offriva un’incredibile Grande Macchia Rossa perfettamente apprezzabile proprio al centro, Saturno estasiava con il proprio sistema di anelli in cui era evidente la Divisione di Cassini e Marte imponente con la propria dimensione angolare di quasi 24″ e l’acceso color rosso-arancio.

E man mano che nel cielo si accendevano le stelle delimitando le classiche costellazioni estive, l’attesa e la speranza di poter cogliere una stella cadente rimaneva fondamentalmente dentro ogni persona presente: qualche fortunato, che magari nel frattempo era intento a osservare l’asterismo del Triangolo Estivo descritto da un socio astrofilo, ci è riuscito fin da subito richiamando l’attenzione degli altri con un’esclamazione di stupore e meraviglia! Nel corso della lunga notte, lo spettacolo delle Perseidi è stato comunque ammirato da tutti.

In questa atmosfera inebriata di incanto, soprattutto per chi per la prima volta osservava attraverso il telescopio una nebulosa planetaria o un ammasso globulare, si è proseguito senza cognizione del tempo che passava. Molto interesse ha destato M13 – il Grande Ammasso Globulare in Ercole (da qualcuno definito come “un altro cielo”), molta curiosità per M57 – la Nebulosa Anello nella Lira (“una nebulosa a forma di ciambella”, come coerentemente descritto da altri), molto stupore il Doppio Ammasso del Perseo e «oh, avete visto? Una meteora proprio lì! Ecco perché si chiamano Perseidi!».

E poiché che il cielo lo consentiva (nonostante la non trascurabile umidità intrinseca del periodo e del luogo), i soci GrAG si sono prodigati nel fornire indicazioni utili su come osservare il cielo a occhio nudo, a partire dal riconoscimento delle stelle più luminose passando poi all’individuazione delle costellazioni tipicamente estive per arrivare poi al riconoscimento di oggetti di natura non stellare (M31, la Galassia di Andromeda, e M8, la Nebulosa Laguna, erano difatti già visibili a occhio nudo in visione diretta).

Raramente si ha la possibilità di mostrare DSO in un evento pubblico, semplicemente perché la maggior parte di essi avvengono in piazze o zone comunque illuminate, e ciò ha senza dubbio costituito un ulteriore elemento per rendere la serata estasiante e sorprendente!

Una piacevolissima serata di divulgazione astronomica, sia per i soci GrAG presenti, sia per il pubblico partecipante quella che si è concretizzata a fine serata (ben oltre l’orario previsto, le osservazioni sono durate fino a mezzanotte e mezza!); tutti sono rimasti ammaliati dallo spettacolo notturno offerto dal cielo estivo di agosto, a tal punto che si potrebbe citare quanto esclamato da Demetrio nel Sogno shakespeariano:

Ma siete proprio certi d’esser svegli?
O forse siamo ancora addormentati,
e quello che vediamo è tutto un sogno?
(ATTO IV – scena I)

Nel trasmettere emozioni e sensazioni circa l’osservazione del cielo notturno il GrAG, in quanto associazione di astrofili dedito anche a serate gratuite di divulgazione pubblica, ha senza dubbio raggiunto un alto livello di soddisfazione in funzione del reciproco interesse dimostrato dalle persone presenti. Vero anche che determinati livelli di soddisfazione da parte del pubblico, a loro volta, possono essere raggiunti solo grazie all’impegno, alla passione, alla dedizione e alla disponibilità di persone come i membri del Consiglio Direttivo e tutti i Soci del Gruppo Astrofili Galileo Galilei. E gli astrofili sanno che lo spettacolo del cielo notturno non è un ammaliante sogno ma una meravigliosa realtà che tutti i giorni si propone dopo il tramonto del Sole (nuvole permettendo!)

Un ringraziamento particolare allo staff interno del parco, in particolare alla Guardia Forestale Emanuele. Si ricorda infine che l’evento era inserito nell’ambito dell’iniziativa del Parco Marturanum “I Cieli del Lazio” in collaborazione con Parchilazio.it e con la Regione Lazio.

Segue una serie di fotografie a documentare l’evento, per lo più effettuate fino al crepuscolo in quanto il parco non aveva impianti di illuminazione e sarebbe dunque servito necessariamenteil flash, vanificando così l’adattamento al buio delle persone che ne sarebbero rimaste disturbate (gli astrofili GrAG hanno dovuto infatti utilizzare le classiche luci di color rosso all’occorrenza!).

Puck – FF