Oggi proponiamo una straordinaria ripresa di Sprite effettuata con un webcam della Postazione Sud dell’Associazione Arma Aeronautica di Caserta.

 

Nella serata del 23 Dicembre alle ore 20:34 UTC ( 21:34 Locali), una Telecamera dell’Associazione Arma Aeronautica, Sezione di Caserta, al momento installata a Maddaloni, presso l’abitazione del socio Francesco lanniello,  puntata in direzione Sud con un angolo di elevazione di circa 40° ha rilevato una Famiglia di Sprites.

Grazie ai dati ricavati dalle registrazioni del Sistema Meteologix.com, è stato possibile determinare che essi si sono sviluppati durante un intenso temporale che era in corso sul Mar Tirreno, di fronte la costa di Maratea, a circa 155 Km da Maddaloni, in direzione Sud come si può rilevare dall’ immagine satellitare che segue, derivata da Google Earth.

Di seguito il comunicato stampa della A.A.A. di Caserta:

“Nella zona sopra indicata, era attiva una importante cellula temporalesca – puntata dalla freccetta nell’immagine satellitare – e i probabili fulmini più significativi da cui sono scaturiti gli Sprite sono stati di tipo positivo e con una intensità rispettiva di 170 kA.

Essi furono filmati casualmente per la prima volta nel luglio del 1989, da allora sono stati ripresi svariate volte da terra e dallo spazio – grazie agli Space shuttle Atlantis, Columbia e Discovery della NASA- sono oggetto di studio dei fisici dell’atmosfera intenzionati a chiarirne i particolari anche perché queste scariche misteriose che danzano al di sopra dei cumulonembi, hanno da sempre intrigato gli scienziati per la loro velocità. Nuovi filmati ottenuti con videocamere capaci di scattare/riprendere 1.000 fotogrammi al secondo, mostrano talvolta queste strane luci spostarsi attraverso il cielo più di 1600 chilometri al secondo. Comunque gli Sprites, – che si osservano ad altissima quota, interessano aree vaste anche di 50 Km quadrati e si propagano fino alla ionosfera, a circa 80 chilometri di altitudine- potrebbero regolare la differenza di potenziale di 300.000 volt che c’è  normalmente tra la superficie e l’alta atmosfera.

Un nuovo modello in 3D di queste scariche suggerisce che esse si propagano verso il basso fino alla quota dove si osservano normalmente le nuvole. Se gli Sprites si propagassero fino alla bassa atmosfera, dove ľ aria è molto densa, potrebbero allora svolgere un  ruolo nella chimica dell’atmosfera. È possibile, per esempio, che essi siano implicati nella produzione dell’ozono. Quest’ idea era già stata suggerita in passato, ma mancava un qualsiasi tipo di prova che potesse confermarla.

Purtroppo studiare gli Sprites è molto difficile, perché essi si verificano a quote che sono troppo basse per satelliti e troppo alte per gli aerei. In effetti, i ricercatori hanno scherzosamente battezzato questa regione “ignorosfera”. E’ curioso notare che gli Sprites sono stati osservati per quasi un secolo dai piloti degli aerei, ma la maggior parte dei ricercatori si rifiutò di credere alla loro esistenza fino quando non furono catturati in un video ad alta velocità, circa dieci anni fa. Nonostante da allora siano state riprese numerosissime immagini, il fenomeno è ancora poco noto. Questo avviene soprattutto perché durano solo pochi millesimi di secondo, rendendo difficile fare qualsiasi misura fisica. Per queste ragioni, le registrazioni effettuate anche dalle nostre telecamere ( in Italia ce ne sono pochissime) vengono considerate particolarmente importanti dagli esperti ai quali vengono inviate le informazioni per ampliarne la conoscenza e per approfondirne gli aspetti scientifici.”

Rubrica curata da Marco Meniero e Marcella Botti per conto del #GrAG

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