Oggi proponiamo una straordinaria aurora polare ripresa dall’Italia da Katiuscia Pederneschi.
Le regioni dell’atmosfera dove si determina il fenomeno vengono chiamate zone aurorali oppure auroral oval e costituiscono dei veri e propri anelli centrati sopra i due poli magnetici terrestri. Raramente, quando si verificano flare solari eccezionalmente energetici, in concomitanza alla comparsa di grandi gruppi di macchie solari, il vento solare riesce a penetrare più profondamente dentro il campo magnetico terrestre prima di essere convogliato verso i poli; in questi casi le zone aurorali si espandono e l’aurora si manifesta a latitudini più basse.
Durante queste tempeste magnetiche oltre alla formazione luminosa dell’aurora si possono manifestare disturbi elettromagnetici alle linee telefoniche, agli elettrodotti ed alle comunicazioni terra-bordo-terra con gli aeromobili in volo. Il 13 Marzo 1989 il campo magnetico, associato ad un aurora visibile nel Nord Europa ed in Nord America, causò il blackout elettrico dell’intera area del Québec.
Le aurore si possono verificare in qualsiasi periodo dell’anno anche se sono favoriti i mesi vicini agli Equinozi come Marzo, Aprile, Settembre ed Ottobre. Tuttavia è importante anche tenere presente che non in tutti gli anni si manifestano con la stessa intensità a causa della stretta dipendenza tra la formazione dell’aurora ed il ciclo solare di undici anni. Questo vuol dire che aumenta la possibilità di avere il fenomeno durante i picchi di massimo dell’attività solare e diminuisce durante i suoi minimi.
L’aurora è facilmente visibile oltre i 60 °N (in Scandinavia può essere vista oltre 100 giorni l’anno), nelle regioni centrali europee può essere osservata durante i periodi di massima attività solare; tuttavia non mancano visioni eccezionali avvenute in località tropicali come Bombay il 14 Febbraio 1972 ed in Messico nel 1957 e successivamente nel 1958.
Vediamo ora una tabella tratta da uno studio del Prof. Either R.H. dell’American Geophisical Union di Washington in cui ha stabilito la possibilità annuale di vedere il fenomeno da diverse città:
Churchill, Canada 100%; Anchorage, Alaska 30%; Oslo, Norvegia 10%; Edimburgo, Scozia 8%; Mosca, Csi 3%; Melbourne, Australia 3%; Città del Capo, Sudafrica 0,5%; Roma, Italia 0,1%; Buenos Aires, Argentina 0,01%.
Dati di ripresa:
Rubrica curata da Marco Meniero e Marcella Botti per conto del #GrAG
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